Caserma Carabinieri - Comune di Predappio (FC)

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Caserma Carabinieri

 

Caserma Carabinieri 

Progetto di Florestano di Fausto
Costruzione: 1926-1942
Ubicazione: Predappio - via Matteotti


La caserma dei carabinieri sarebbe dovuta sorgere nel centro di Dovìa, sulla strada provinciale che porta a Meldola, ma in seguito alle numerose richieste delle autorità locali venne decisa la costruzione nel lotto dove si trova attualmente. Il fatto di essere stato il primo edificio ad essere realizzato, ancora prima della creazione del disegno prospettico della piazza, la rende in parte estranea al grande vuoto urbano. In realtà, la caserma fin dall'ultimazione dei lavori rivelò evidenti carenze funzionali e dimensionali, dovute all'aumento esponenziale dei pellegrinaggi e alle continue visite delle alte cariche dello stato.
Il progetto iniziale redatto dai tecnici del Genio Civile di Forlì consisteva in un edificio a due piani: quello inferiore per l'archivio, le due camere di sicurezza (una femminile ed una maschile), la cucina, la cantina ed i servizi e quello superiore nel quale erano stati ricavati l'appartamento del comandante e due stanze per i carabinieri.

Florestano Di Fausto, intervenendo sul progetto già in fase di costruzione , modificò esclusivamente i progetti esterni dell’edificio la cui disposizione planimetrica rimase intatta fino al 1934. In quell’anno, seguendo il progetto di Di Fausto, l’edificio venne sopraelevato di un piano per poter aumentare lo spazio necessario agli aumenti di organico che la Predappio meta dei pellegrinaggi richiedeva. Nel 1937 venne così decisa una totale ristrutturazione dell’edificio. L’incarico venne affidato all’ingegnere Arnaldo Fuzzi il quale impostò nelle sue linee fondamentali il progetto ma non riuscì a portarlo a termine. Partì infatti per l’Africa Orientale lasciando i propri progetti ai tecnici del Genio civile di Forlì. Il nuovo ampliamento dell’edificio consistette nell’aggiunta sul retro del fabbricato di un corpo a U che va a creare una piccola corte interna. Ai lati della facciata di Di Fausto vennero invece posizionati due corpi cilindrici che delimitano uno stilizzato portico. Si ottennero così nuovi spazi per un’auto rimessa, due mense, nuove camerate, biblioteca.

La facciata impostata nel 1926 dai tecnici del Genio civile di Forlì su sette aperture con due ingressi posti simmetricamente ai lati, veniva caratterizzata da Florestano Di Fausto attraverso un disegno a bugnato che ricopriva tutto il primo livello dell’edificio, circondava le cornici delle più basse finestre quadrate, accentuava gli spigoli della facciata e su di esso poggiavano le piccole tettoie degli ingressi. L’ampliamento di Fuzzi modificò completamente l’edificio preesistente avvolgendolo con una cortina continua in murata di laterizio a vista e travertino, per inserirlo all’interno del disegno complessivo di quella borgata rurale che rappresenta l’immagine ideale della Predappio degli anni Venti.

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